TARES, CHE BOTTA! L’IMPOSTA RADDOPPIA DAL 2012, RIETI NELLA TOP TEN DEI RINCARI

Si torna a parlare di lei, della Tares, la tassa sui rifiuti e sui servizi. Rieti, secondo uno studio condotto dalla Uil, è nella top ten degli aumenti percentuali ed in quella dell’aumento in valore assoluto, rispettivamente decima e nona in graduatoria. L’indagine condotta dal sindacato è stata calcolata per le utenze domestiche di una famiglia con quattro componenti ed un appartamento di 80 metri quadri: a Rieti la tassa è aumentata (rispetto al vecchio binomio Tarsu/Tia) del 93,6%, praticamente raddoppiata. L’aumento, sempre con i canoni dello studio già descritti, è di 188,04 euro. Il che significa un esborso, per l’anno che sta per concludersi, di 388 euro a famiglia rispetto ai 200 euro del 2012. Negli aumenti percentuali, però, c’è chi ha un primato ancor più triste come Pescara (+140%) e Trapani (+121%). In valore assoluto, chi pagherà di più saranno gli abitanti di Reggio Calabria (290,76 euro) e Cagliari (276, 49). NEL LAZIO A livello laziale Rieti è capofila degli aumenti: a Viterbo è stato registrato un aumento del 36% (pari a 46 euro), a Roma del 7,7% (24 euro) e a Latina del 22,3% (60,78 euro) mentre non risulta, nelle tabelle stilate dalla Uil, il dato di Frosinone. CHI CI RIMETTE “Se sommiamo gli aumenti della Tares con quelli delle Addizionali comunali Irpef – fanno sapere dalla Uil – il rischio è, soprattutto per i lavoratori dipendenti e pensionati, non solo di non aver benefici dall’abolizione dell’IMU ma anche, purtroppo, di non avere il sollievo necessario dalle minidetrazioni Irpef stabilite in Legge di stabilita. Per questo occorre rivedere alla radice il sistema della fiscalità locale, nell’ambito della riforma più complessiva del fisco, nel segno di maggiore equità e, soprattutto, nel segno della certezza delle procedure e con una vera attenzione al reddito di lavoratori e pensionati”. CHE BOTTA “La stangata della Tares peserà 305 euro medi a famiglia con un aumento del 35,4% (80 euro), rispetto al 2012, quando per la vecchia Tarsu/Tia si pagarono 225 euro medi. Il tutto è dovuto – spiega Guglielmo Loy  Segretario Confederale UIL – al combinato disposto dell’obbligo di copertura integrale del costo per lo smaltimento dei rifiuti, a cui è imputabile l’aumento di 56 euro sugli 80 euro complessivi. Gli altri 24 euro, invece, derivano dalla componente servizi, la vera novità di quest’anno, che vale 30 centesimi al metro quadro di addizionale per i servizi indivisibili dei comuni, incassata, però, dallo Stato con la rata di dicembre e che verrà sostituita il prossimo anno con la Tasi (tassa Servizi). Quest’anno la Tares, secondo una nostra proiezione – commenta Loy -porterà nelle casse pubbliche 9,9 miliardi di euro a fronte dei 7,6 miliardi di euro dello scorso anno, con un incremento di 2,3 miliardi di euro (il 30,3%), di cui 1,2 miliardi di euro per pagare i servizi indivisibili dei Comuni (addizionale di 30 centesimi al mq.). Ad oggi, con i dati in nostro possesso e relativi alle 90 città che hanno pubblicato le tariffe della Tares sui siti internet dei comuni, 89 di esse hanno messo in campo aumenti rispetto allo scorso anno, mentre soltanto una città (Varese), ha diminuito la tassa del 2,9%”. QUI LO STUDIO COMPLETO (Redazione) Foto (archivio) RietiLife ©

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