PROSA, VIA PAOLO FOSSO: “IL MIO MESTIERE È IL MESTIERE DEGLI ADDII”

Vorrei mandare un saluto ai Carissimi Amici, spettatori del Teatro Flavio Vespasiano di Rieti ed ai colleghi ed operatori nazionali.
Da quest’anno non sarò più coordinatore per la stagione di Prosa del Teatro suddetto.
Ho avuto il grande Onore di poter, in questa veste – a titolo assolutamente gratuito – dare una mano alla vita culturale della città di Rieti per tre stagioni consecutive: 2012/13, 2013/14, 2014/15.
Devo questo onore al Sindaco Simone Petrangeli ed all’ex Assessore Diego Di Paolo.
In questi tre anni esaltanti, che hanno coinciso con un periodo molto fertile e di rinnovamento della vita culturale, ho potuto contribuire, grazie alla collaborazione dell’ATCL, a portare sul palcoscenico del Flavio fra i maggiori successi teatrali degli ultimi anni (fra gli altri: “Re Lear” nella versione di Michele Placido, “Il Diario di un Pazzo” per l’interpretazione di Gabriele Lavia, “La Locandiera” di Goldoni interpretata da Nancy Brilli, “Oscura Immensità” di Massimo Carlotto per la regia di Alessandro Gassmann interpretato da Giulio Scarpati), fino al riallestimento del “Riccardo III” nella versione di Alessandro Gassmann, anche nel ruolo del protagonista, che ha visto il Teatro Flavio gremito all’inverosimile soprattutto da giovani.

Non sono mancati poi, pur avendo avuto un occhio particolare per la Drammaturgia Italiana e le nuove correnti di Regia, i Grandi Vecchi del Teatro Italiano, come Gianrico Tedeschi e Giorgio Albertazzi, né le aperture internazionali come “Il Circus Kleizmer”, unica data nel Lazio.
Con queste prestigiose presenze, il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti è entrato nei circuiti delle grandi Tournées Nazionali, ponendosi accanto a teatri come il Carignano di Torino, il Verdi di Padova, ecc. Motivo di orgoglio è stato che il pubblico di Rieti ha potuto così usufruire di un compendio di quella che sono state le programmazioni dei Grandi Teatri Romani (Quirino, Eliseo, Argentina, ecc.), a prezzi di abbonamento infinitamente più bassi. Questo ha permesso di iniziare ad acquisire il pubblico di capoluoghi di province limitrofe e, addirittura, di Roma.

A tutto ciò si è unita la straordinaria avventura parallela della “stagione Off”, che ha prestato particolare attenzione alla nuova drammaturgia italiana contemporanea e creato uno spazio espressivo alternativo alla sala tradizionale. Per le tre stagioni succitate, si sono alternate sul palcoscenico del teatro Flavio Vespasiano di Rieti, predisposto in modo da abbattere la distanza fra attore e spettatore – formula nata in quell’occasione e poi utilizzata anche in altre – compagnie indipendenti e grandi nomi (Lattuada, Salce, Bussotti, De Bei, Storti) e tematiche legate a problematiche sociali particolarmente sensibili (violenza sulle donne, occupazione, identità di genere, la deriva delle truffe bancarie), nonché ad un dibattito sulle idee senza steccati ideologici.

Questo capillare lavoro ha fatto si che questa “stagione Off” creasse un pubblico affezionato e che Rieti diventasse una meta molto ambita per le compagnie teatrali indipendenti ed una delle poche rassegne di Teatro Off sul territorio nazionale ospitate in un Teatro di Tradizione. E poi il coinvolgimento delle scuole, gli incontri col pubblico e con gli studenti degli artisti ospiti (Gassmann, Salce, Lattuada, Scarpati, ed altri)… insomma: un bel momento!
A questo punto, dopo aver ringraziato Luigi Grassi, Gianni Mazzilli, Nazareno Gili, Elenio Mariantoni, il direttore Piero Fasciolo e lo staff dell’ufficio del Teatro, augurato buon lavoro al Nuovo assessore Anna Maria Massimi, non resta che dire: la vita è cambiamento. Il mio mestiere, è il mestiere degli addii.
Viva il Teatro! Sempre. Paolo Fosso. Foto: VANNICELLI ©

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