TERMINILLO, NON SOLO QUINTANA: L’IMPRESA DI LUCA PANICHI, IN CARROZZINA SOTTO LA NEVE

(da gazzetta.it) L’abbiamo incontrato a Pian de Rosce, sulla salita del Terminillo, a 8 km dall’arrivo. Si era fermato un attimo, poi Luca ha ripreso a salire. L’abbiamo rivisto al traguardo, sotto la neve. In mezzo ai corridori della Tirreno-Adriatico. Loro in bici, lui in carrozzina, spinta soltanto con la forza delle braccia. Luca Panichi è l’altro vincitore della tappa del Terminillo. Umbro di Magione, 45 anni, ex dilettante, ha avuto un grave incidente in gara nel 1994. Ma non si è lasciato abbattere. E con il suo amore per lo sport dimostra dove si può arrivare, ogni giorno, nella vita quotidiana, nonostante la disabilità. L’anno scorso ha scalato lo Zoncolan al Giro d’Italia in meno di sei ore, ma nel suo palmares ci sono anche il Gavia e lo Stelvio. Negli ultimi metri ha avuto un compagno d’eccezione, Alessandro Vanotti, il bergamasco dell’Astana compagno di stanza di Vincenzo Nibali. Così Vanotti racconta l’incontro: “Salendo, sotto la neve, l’ho visto in carrozzina e l’ho riconosciuto perché ho letto il nome sulla maglia. E allora gli ho urlato “sei un grande”. Non lo conosco di persona, ma di fama, so chi è. E anche quando siamo scesi con il furgone e l’ho visto a bordo strada, ci siamo fermati, ho tirato giù il finestrino e gli ho fatto i complimenti”. Panichi sulla maglia porta pure il nome di Marina Romoli: un altro simbolo di chi non vuole arrendersi, mai.

Foto: Grillotti/web©

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