LARGO S.GIORGIO, FONDAZIONE VARRONE: “AGITO SECONDO LE NORME, FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA”

Arrivano le dichiarazioni ufficiali della Fondazione Varrone sulla vicenda di Largo San Giorgio, a cui la Forestale ha apposto i sigilli sequestrando i locali delle Officine Varrone (leggi). Per la vicenda risultano indagate quattro persone: il presidente della Fondazione, l’avvocato Innocenzo de Sanctis, il progettista Andrea Cecilia, assessore all’Urbanistica del Comune di Rieti, il direttore dei lavori Elio Pietrolucci e il titolare dell’impresa che ha eseguito gli interventi, Mario Ferretti (leggi). Una nota, quella della Fondazione Varrone, che proponiamo di seguito.

Rammarico è stato espresso dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Varrone per una contestazione amministrativo-burocratica riguardante l’importante riqualificazione di una parte del centro storico condotta nel rispetto delle normative vigenti e pertanto senza alcun rischio per l’incolumità pubblica.

Per la Fondazione Varrone il Polo culturale, come tutte le altre strutture realizzate e gestite dall’ente (Auditorium Varrone, Sala Calasanzio, Sala Mostre), non rappresentano una fonte di guadagno ma un investimento costante di risorse economiche private e umane profuse per il bene della collettività.

Questo ampio e impegnativo recupero di uno storico quartiere che versava,  da decenni,  in un totale stato di abbandono e fatiscenza, è stato effettuato solo ed esclusivamente per contribuire allo sviluppo della città attraverso la formazione e le attività culturali ed artistiche.

Un fiore all’occhiello che ha dato posti di lavoro, ha creato indotto per strutture ricettive ed è diventato uno spazio di socializzazione, di incontro, di integrazione sociale, di studio, di arricchimento culturale oltre che un significativo biglietto da visita della nostra città per i visitatori italiani ed esteri.

Riteniamo che la riqualificazione del quartiere, abbia contributo a favorire una migliore qualità di vita dei cittadini stessi, che hanno potuto fruire gratuitamente di una variegata e qualificata proposta culturale che ha saputo valorizzare talenti locali, nazionali ed internazionali.

L’impegno già perseguito dalla Fondazione Varrone è finalizzato alla creazione di un’industria culturale che possa diventare un vero motore propulsivo per lo sviluppo del territorio,  che ha le risorse naturali, storiche ed artistiche per diventare un vero attrattore culturale capace di intercettare visitatori e turisti creando anche un indotto economico.

Siamo sereni nella consapevolezza di aver agito sempre in buona fede e secondo normativa, precisando che ogni decisione assunta per il Polo San Giorgio, è stata condivisa all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione e che a seguito di contestazioni formali, i nostri tecnici e legali hanno tempestivamente agito per ottemperare a tutte le richieste delle competenti autorità. Siamo dunque fiduciosi nell’operato della Magistratura.

Vogliamo ringraziare le numerose testimonianze di solidarietà pervenuteci soprattutto da parte di famiglie che hanno frequentato gratuitamente le attività, genitori che portavano i loro bambini ai laboratori, appassionati delle rassegne di organo e di tutti quei reatini che, come noi, avendo solo a cuore le sorti della città, senza altri interessi,  hanno creduto e visto nel Polo di Largo San Giorgio un luogo di rinascita culturale ed artistica. Foto: RietiLife ©

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